Lei è un meraviglioso incubo e lui un perfido sogno... Sai cosa si prova subito prima che un fulmine cada? Il modo in cui puoi sentire l'elettricità scorrerti nelle vene? I fremiti di avvertimento che crepitano nell'aria densa? Questa è un'emozione che Tamar King ha inseguito per tutta la vita finché non è diventata proprio la cosa da cui è dovuta fuggire. Negli ultimi quattro anni, Tamar si è nascosta in un mondo isolato creato da lei stessa. Era al sicuro. Nessuno poteva toccarla. Finché Lyrik West non è piombato nella sua vita. Lui è il primo chitarrista dei Sunder e tutto ciò che lei non potrà mai avere. Tuttavia, l'oscuro e bellissimo rockettaro diventa l'unica cosa che Tamar desidera ardentemente. Lyrik ha dedicato la sua vita alla band e il successo che ha raggiunto gli è costato caro. Amareggiato, duro e pieno di rimpianti, si rifiuta di lasciarsi andare di nuovo, ma dall'istante in cui vede Tamar King, non desidera altro che passare una notte di passione con lei. La splendida barista si rivela essere molto più di quanto si aspettasse. La loro attrazione è irrefrenabile, il loro desiderio travolgente. Basta un solo tocco ed entrambi prendono fuoco. Ma vale la pena essere bruciati? Serie: Bleeding Stars #3 Genere: Contemporary Romance Rock Star Romance Data di pubblicazione: 6 Giugno 2018
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BEST OF 2016 TOP FAVORITES L'autrice fa parte della mia TOP AUTORI |
COME UN FULMINE A CIEL SERENO A.L. JACKSON |
In arrivo il prossimo 6 giugno, in tutti gli store digitali italiani, il terzo romanzo della serie Bleeding Stars di A.L. Jackson! Tanto LOVE per questo romanzo, che io ho letto in inglese due anni fa grazie a uno splendido e inaspettato regalo di Alice, una delle Bookish Girls ♥ Ohhh quanto HO AMATO QUESTO LIBRO! Non lasciatevelo scappare per nulla al mondo ;)
«Dimmi cosa vuoi, Red» dissi in un roco mormorio.
In lontananza, un tuono rombò. I suoi occhi blu lampeggiarono. Si accesero di coraggio e paura. Per qualche motivo, quello sguardo mi fece tremare. Quasi con aria di sfida, lei sollevò il mento, alzò le sue piccole mani e mi afferrò i polsi. «Voglio che mi baci.» Porca puttana. Solo Red poteva chiedermi l'unica cosa che non volevo dare. I ricordi tracciarono una scia di panico nella mia coscienza. Rammentandomi cosa avevo fatto. Perché non avrei mai potuto avvicinarmi troppo. Dov'era realmente riposta la mia lealtà. Serrai la mascella e la strinsi più forte. Il mio cuore stava facendo di tutto per respingere questo. Urlandomi di mettere giudizio e di farlo in fretta. Di voltarmi e andare via. Non c'erano dubbi che i miei piedi avessero ufficialmente varcato la zona proibita. Oltrepassato il limite. Red stava cercando di condurmi in luoghi dove non volevo andare. Internamente, stavo combattendo come uno stramaledetto pazzo. Diviso tra l'attaccarla verbalmente come avevo fatto l'ultima volta che mi aveva tentato con il bisogno di affondare in lei, di scoprire gli innumerevoli segreti che nascondeva dentro di sé, e il prenderla tra le braccia e svelarle i miei. Ero in guerra totale con i miei istinti. La cosa assurda era che non sapevo nemmeno più quali fossero. Non quando si trattava di lei. Esitando, ondeggiai avanti e indietro in preda all'indecisione. Avvicinandomi di più a quelle carnose labbra rosse ad ogni movimento. La sua attenzione balenò sul mio viso. Si spostò dai miei occhi alla mia bocca e viceversa. Strinse la mia giacca tra le mani. «Cosa vuoi tu?» chiese, rivolgendomi la mia stessa domanda. La sua voce era un mix sfrontato e bisognoso tra la sirena che non aveva problemi a mettermi al mio posto e la delicata vulnerabilità che continuava a manifestarsi. Tirai fuori la lingua e mi umettai il labbro inferiore. Morivo dalla voglia di assaggiarla. «'Fanculo.» Suppongo che mi avrebbe ucciso comunque. La mia bocca si abbatté con forza sulla sua. Allo stesso tempo, affondai le mani nei suoi riccioli rosso rubino. Sì. Non c'era alcun dubbio, cazzo. Questo era ciò che volevo. Ogni esitazione mi abbandonò. Le strinsi i capelli tra le dita e le strattonai la testa all'indietro per avere un migliore accesso a quella bocca imbronciata che era apparsa in molte delle mie fantasie. Avevo bisogno di prendere di più da questa ragazza. Perché, diamine, se dovevo arrendermi, allora mi sarei preso tutto. «Red» gemetti quando mi ritrassi per un secondo. Riprendendo a baciarla, chiusi le labbra intorno al suo carnoso labbro inferiore che mi seduceva da mesi. Dannazione, era deliziosa. Lo tirai e lo succhiai, prima di fare lo stesso con il labbro superiore. Un brusco respiro le sfuggì dalla bocca, e piccolissime fitte di dolore mi infervorarono maggiormente quando lei affondò le unghie nella mia nuca. Tamar era bassa, e mi ritrovai a sorridere contro la sua bocca quando si alzò in punta di piedi per avvicinarsi ancora di più a me, mentre io la schiacciavo contro il muro. Intrappolandola contro il mio uccello che era duro per lei da giorni... da un maledetto anno, in verità. Ma santo cielo, era diventato insopportabile da quando l'avevo buttata fuori da casa mia due giorni fa. Quando avevo cercato disperatamente di tenerla lontana perché sapevo bene che stava cercando di sfondare le mie barriere. Quando ero stato abbastanza sciocco da pensare che ci fosse una possibilità che non saremmo finiti proprio qui. La sua lingua carezzò la mia. Titubante all'inizio. Come se anche per questa ragazza fosse passato tanto tempo da quando aveva baciato qualcuno. Come se fosse estraneo, troppo, e allo stesso tempo, troppo poco. Poi lei si aprì maggiormente. Sentendo il bisogno di qualcosa di più. Intrecciò la lingua alla mia. E gemette. Fottutamente sexy. «Esatto, così... mostramelo, Red» mormorai in tono persuasivo contro la sua bocca. «Mostrami ciò che hai.» Il mio uccello pulsò, e la sollevai da terra così che potesse avvolgere le gambe intorno alla mia vita. Quello era il loro posto. E quel dannato vestito... quel dannato vestito che mi aveva quasi messo in ginocchio quando aveva varcato le porte della chiesa e percorso la navata, si arricciò intorno alle sue cosce. Tenendola inchiodata alla porta con il mio corpo, feci scivolare con decisione le mani lungo i suoi fianchi. Avevo un unico obbiettivo in mente. I miei pollici lambirono le punte turgide dei suoi capezzoli che spuntavano attraverso il tessuto sottile del suo abito. Merda. «Lyrik» ansimò. Gemetti con un sorriso sulle labbra. Tutto il mio corpo vibrò quando venne travolto da una nuova ondata di lussuria. «Dammi qualche minuto, piccola, e griderai quel nome.» Me ne sarei assicurato.
QUELLO CHE DICONO DEL ROMANZO
“Crepitante di emozioni e sfrigolante di passione, la storia di Lyrik e Tamar è così elettrizzante che vi lascerà felicemente soddisfatte, eppure desiderose di averne di più.” M. Leighton, autrice bestseller del NYT “Temo di non avere abbastanza stelline da dare a una storia magnifica come questa, perché anche il punteggio più alto non renderebbe giustizia a questo libro.” Natasha is a Book Junkie “Questa storia vi trafiggerà la mente e il corpo come un fulmine che squarcia il cielo durante una pioggia torrenziale che si abbatte sul vostro cuore. Do a questo romanzo 5 stelline piene e lo consiglio vivamente a tutte.” Smokin' Hot Reads SEGUI A.L. JACKSON BLEEDING STARS Wait, Stay e Stand sono ancora inediti in Italia |
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