"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto."
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te?
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna.
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli.
Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima.
Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.
GENERE
Fantasy
Fantasy Storico
Storico
EDITORE
Mondadori Oscar Fantastica
DATA DI PUBBLICAZIONE
24 novembre 2020
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STALKERA L'AUTRICE
La vita invisibile di Addie LaRue
DI V.E. SCHWAB
★★★★★★
6 "Tesoro, io ero la notte in persona." stelline!
Nuovo ingresso nella mia Top Ten e nei miei Best of the Year e Must Read!
Questa autrice fa parte della mia Top Autori!
DI V.E. SCHWAB
★★★★★★
6 "Tesoro, io ero la notte in persona." stelline!
Nuovo ingresso nella mia Top Ten e nei miei Best of the Year e Must Read!
Questa autrice fa parte della mia Top Autori!
Sapete qual è stato il mio primo pensiero, mentre iniziavo a scrivere questa recensione? "Vorrei poter aver dimenticato questa storia, come la gente dimentica Adeline, per rileggerla da capo come fosse la prima volta". Correggetemi se sbaglio, ma non credo mi sia mai capitato. Ecco, questo dovrebbe già darvi un indizio su quanto mi sia piaciuto questo romanzo.
No, scusatemi non mi è solo piaciuto tantissimo.
L'ho adorato.
L'ho venerato.
Adeline LaRue, nata a Villon-sur-Sarthe, in Francia, nel 1691.
Luc, notte in persona, oscurità, demone... Dio.
Sono loro i protagonisti di questa secolare storia, e mi hanno lasciata davvero senza fiato. La loro è una relazione enemies to lovers, ed è di una potenza sconcertante. A mano a mano che leggevo, diventavo sempre più dipendente dalle molliche che l'autrice lasciava in momenti chiave.
Ma la vita di Adeline sta per andare in frantumi, annullata, e lei non può permetterlo.
E così corre via, con il suo orribile abito da sposa. Corre a perdifiato nella foresta. Corre finché non ce la fa più. Finché non sotterra la sua amata fedina di legno come pegno e incomincia a pregare, e pregare, e pregare.
Il sole è ormai calato, ma lei continua.
E lui arriva.
"Eh, no. Se si tratta del villain della storia, no."
"AH, NO?"
E invece è successo. Ogni. Singola. Volta. Che. Entrava. In. Scena. Luc. The night itself. ♥ Mi sento di affermare che Luc – insieme a Holland della trilogia Shades of Magic – è il personaggio più affascinante e seducente di cui l'autrice abbia mai scritto.
Quanto fosse determinata a non lasciarsi annientare dalla sua maledizione.
Determinata a vivere.
Ma nessuno, nessuno è mai arrivato a farle provare ciò che Luc è in grado di scatenarle dentro. Ci sarebbe un terzo personaggio di cui dovrei parlarvi, ossia il giovane che, come svelato nella trama, si ricorda che Adeline è entrata nella sua piccola libreria il giorno prima. Dovrei parlarvene... ma a che scopo? L'amore che nasce tra lui e Adeline non è minimamente paragonabile a quello che c'è tra lei e l'oscuro. È amore, certo, questo lo riconosco e lo accetto. È dolce, puro e struggente. E io capisco, capisco benissimo che Adeline si sia innamorata di Henry.
Ma è diverso.
Non è... forte.
La notte e la sua costellazione di sette stelle ♥
Invece ho finito per innamorarmi.
Perdutamente.
Al punto che vorrei che fosse reale.
Al punto che vorrei poterlo invocare dopo il tramonto.
Questo romanzo mi è entrato dentro – e a questo non ero decisamente preparata. Non dimenticherò mai Luc e la sua Adeline, combattente fino alla fine, con un cuore enorme.
C'è una frase, all'inizio e alla fine del film Prince of Persia – Le sabbie del tempo, che dice: "Si dice vi siano vite unite fra loro nel tempo, legate da un'antica chiamata, che riecheggia nelle Ere."
Credo che queste parole rappresentino alla perfezione Adeline e Luc ♥
No, scusatemi non mi è solo piaciuto tantissimo.
L'ho adorato.
L'ho venerato.
"HAI FORSE DIMENTICATO, QUANDO NON ERI ALTRO CHE OMBRA E NEBBIA?"
"TESORO, IO ERO LA NOTTE IN PERSONA."
"TESORO, IO ERO LA NOTTE IN PERSONA."
Adeline LaRue, nata a Villon-sur-Sarthe, in Francia, nel 1691.
Luc, notte in persona, oscurità, demone... Dio.
Sono loro i protagonisti di questa secolare storia, e mi hanno lasciata davvero senza fiato. La loro è una relazione enemies to lovers, ed è di una potenza sconcertante. A mano a mano che leggevo, diventavo sempre più dipendente dalle molliche che l'autrice lasciava in momenti chiave.
«Gli antichi dèi saranno pure grandiosi, ma non sono clementi né magnanimi. Sono capricciosi, mutevoli come il riflesso della luna sull'acqua, o come ombre nel cuore di una tempesta. Se ti ostini a invocarli, fa' attenzione: bada bene alle tue richieste, sii pronta a pagarne il prezzo.» Ora incombe sulla giovane, gettandola nell'oscurità. «E per quanto impaziente e disperata, non pregare mai gli dei che sono in ascolto dopo il tramonto.»Mai, mai, mai.
Ma la vita di Adeline sta per andare in frantumi, annullata, e lei non può permetterlo.
E così corre via, con il suo orribile abito da sposa. Corre a perdifiato nella foresta. Corre finché non ce la fa più. Finché non sotterra la sua amata fedina di legno come pegno e incomincia a pregare, e pregare, e pregare.
Il sole è ormai calato, ma lei continua.
E lui arriva.
Un sorriso – identico a quello dei suoi disegni, sghembo e pieno di segreti – gli balena sulle labbra. Poi lui la stringe a sé. Nell'abbraccio di un amante. Il suo corpo è fatto di fumo e pelle, aria e ossa e, quando preme la bocca sulla sua, Adeline assapora il susseguirsi delle stagioni, l'attimo in cui il tramonto lascia spazio alla notte. Il bacio diventa più profondo, e non appena lui le sfiora il labbro inferiore con i denti il piacere si innerva di dolore, seguito dal gusto ferroso del sangue sulla lingua."Posso dire, senza vergognarmi, che un pochino mi si sono arricciati gli alluci?"
«Fatto» le sussurra lui contro la bocca.
"Eh, no. Se si tratta del villain della storia, no."
"AH, NO?"
E invece è successo. Ogni. Singola. Volta. Che. Entrava. In. Scena. Luc. The night itself. ♥ Mi sento di affermare che Luc – insieme a Holland della trilogia Shades of Magic – è il personaggio più affascinante e seducente di cui l'autrice abbia mai scritto.
Non appena Addie supera un cartello con la scritta POESIA, l'oscuro le sussurra contro la pelle. I denti la sfiorano come una lama che accarezza una spalla nuda.Una delle cose che più mi sono piaciute è che nel presente Adeline non vede mai Luc, ma lo percepisce – e questo ci fa comprendere quanto sia divenuto profondo, direi indissolubile, il legame tra lei e il dio. Più proseguivo, più agognavo a seguire Adeline nei suoi quattrocento anni di vita, per scoprire come si era evoluto il suo rapporto con Luc nel corso dei secoli. Ma, oh, quanti orrori ha dovuto sopportare questa povera fanciulla, in quella Parigi che ci rimanda direttamente a Les Misérables e alla giovane Fantine. Anche Adeline, purtroppo, è costretta a vendere il proprio corpo a chiunque sborsi qualche soldo con cui lei possa mangiare. Oh, che scena straziante è stata! T_T
"Vieni a vivere con me e sii la mia amante."
Il solito ritornello, ormai consumato da quanto se l'è sentito ripetere.
"Tu non conosci l'amore."
Addie si stacca all'improvviso, con la voglia matta di gridare, sbraitare, piangere. «Mi hai abbandonato laggiù. Mi hai portato via tutto e te ne sei andato. Non sai quante notte ho supplicato...»Interessantissimo è stato vedere come Adeline diventasse sempre più abile, nel corso del tempo, a sfruttare la sua particolare condizione per procurarsi vitto e alloggio. Questo mi ha fatto capire quanto fosse intelligente e coraggiosa.
«Ti ho sentito» la interrompe lui, tradendo una nota di agghiacciante piacere.
Quanto fosse determinata a non lasciarsi annientare dalla sua maledizione.
Determinata a vivere.
Quando piombano sul letto, per un secondo, solo per un secondo, Addie si sente scaraventare altrove, in un'altra epoca, con l'oscuro che la cinge in un abbraccio. Un nome sussurrato sulla pelle nuda.Ovviamente, in quattrocento anni, Adeline ha avuto molti amori – ed è stato davvero bello e al contempo tristissimo, riviverli con tutta quella malinconia che abbrancava questa povera donna ogni volta che si imbatteva in una vecchia fiamma che, purtroppo, non la rammentava.
Per lui, lei era Adeline e nient'altro. La sua Adeline. "La mia Adeline."
Ma, qui e ora, è finalmente Addie.
«TI MANCO, QUANDO NON SEI CON ME?»
«SONO QUI, CON TE, PIÙ SPESSO DI QUANTO IMMAGINI.»
«SONO QUI, CON TE, PIÙ SPESSO DI QUANTO IMMAGINI.»
Ma nessuno, nessuno è mai arrivato a farle provare ciò che Luc è in grado di scatenarle dentro. Ci sarebbe un terzo personaggio di cui dovrei parlarvi, ossia il giovane che, come svelato nella trama, si ricorda che Adeline è entrata nella sua piccola libreria il giorno prima. Dovrei parlarvene... ma a che scopo? L'amore che nasce tra lui e Adeline non è minimamente paragonabile a quello che c'è tra lei e l'oscuro. È amore, certo, questo lo riconosco e lo accetto. È dolce, puro e struggente. E io capisco, capisco benissimo che Adeline si sia innamorata di Henry.
Ma è diverso.
Non è... forte.
Il corpo di Luc la avvolge come una coperta, una brezza, come la notte in persona. Ma stasera non sembra fatto di fumo e ombra. No, stasera la sua presa è salda sulla pelle. La sua voce, un alito tra i capelli.E con quale forza esplode l'amore tra Adeline e Luc, quando giunge il momento, ragazzi! È come assistere a uno spettacolo di fuochi d'artificio. Come guardare un falò innalzarsi e innalzarsi e innalzarsi, selvaggio e indomabile. Così sono Luc e Adeline. Sono selva e tenebre, ombre che si avvinghiano.
«Se anche tutti si ricordassero di te» dice, «nessuno ti conoscerebbe bene quanto me.»
Addie cerca il suo sguardo. «Io ti conosco?»
Lui appoggia la fronte sulla sua. «Tu e nessun altro.»
La notte e la sua costellazione di sette stelle ♥
«Sono fatto di tenebra.»Ancor prima di aprire questo libro, sapevo che mi sarei invaghita di Luc. Avevo visto tante fanart, letto tanti pareri, perciò lo sapevo e basta.
Lei si sorregge la testa con la mano. «Svanirai al sorgere del sole?»
«Mi limiterò a rifugiarmi dov'è ancora notte.»
Lei si alza, va alla finestra e chiude le tende, facendo sprofondare la stanza nel buio pesto.
«Ecco» dice, tornando a tastoni verso di lui. «È ancora notte.»
Invece ho finito per innamorarmi.
Perdutamente.
Al punto che vorrei che fosse reale.
Al punto che vorrei poterlo invocare dopo il tramonto.
«Cena con me» le dice Luc quando l'inverno cede il passo alla primavera.In conclusione, nel caso non si fosse ben capito, voglio dichiarare a gran voce che ADORO QUESTO LIBRO in modo spaventoso. Carissima Victoria, vorrei poterti abbracciare! Grazie di vero cuore per aver portato su carta questa storia. È INCREDIBILE, DISARMANTE. La scrittura inconfondibile dell'autrice è riuscita a trasportarmi nel corso dei secoli insieme a Adeline, a farmi disperare, a farmi fremere. Non ci sono parole per farvi capire quanto mi sia emozionata.
«Danza con me» le dice all'alba del nuovo anno.
«Stai con me» le dice, infine, mentre un decennio sfuma nel successivo.
«TI RICORDI L'OPERA A MONACO?»
«RICORDO TUTTO, LUC.»
«RICORDO TUTTO, LUC.»
Questo romanzo mi è entrato dentro – e a questo non ero decisamente preparata. Non dimenticherò mai Luc e la sua Adeline, combattente fino alla fine, con un cuore enorme.
C'è una frase, all'inizio e alla fine del film Prince of Persia – Le sabbie del tempo, che dice: "Si dice vi siano vite unite fra loro nel tempo, legate da un'antica chiamata, che riecheggia nelle Ere."
Credo che queste parole rappresentino alla perfezione Adeline e Luc ♥
«Che sonora lezione dev'essere stata per te» lo pungola. «Scoprire di non poter avere tutto quello che vuoi.»Ehm ehmmm! Vi lascio con un fanvideo (l'unico presente su YouTube) di cui sono letteralmente ossessionata, perché chi lo ha realizzato ha inserito le citazioni tratte dall'audiobook ♥
«Tutto quello che voglio?» sogghigna l'oscuro. «La voglia è roba da bambini. Se la mia fosse stata una semplice voglia, mi sarei sbarazzato di te già da un pezzo. Ti avrei dimenticata secoli fa» continua, con un disprezzo rancoroso nella voce. «Il mio è bisogno. E il bisogno è doloroso, ma paziente. Mi hai sentito, Adeline. Ho bisogno di te. Come tu hai bisogno di me. Ti amo, come tu ami me.»
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