Durante il giorno più caldo dell’anno l’assistente commissario Florence Lovelady partecipa al funerale di Larry Glassbrook, un condannato per omicidio, al cui arresto contribuì tanti anni prima. Larry seppelliva le sue vittime, ancora vive, all’interno di bare che lui stesso costruiva. Accanto ai corpi lasciava delle statuette in argilla: l’agghiacciante firma di una mente folle. Sono passati decenni da quando l’ultima vittima, una ragazzina di quindici anni, è stata salvata. La giovane Lovelady risolse quel complicatissimo caso, segnando con ciò l’inizio della propria brillante carriera. Ma Florence non è mai riuscita a dimenticare quella storia: i fantasmi del passato continuano a tormentarla. Le sue paure sembrano diventare reali quando, ritrovandosi nella vecchia casa del serial killer, deve fare i conti con una scoperta scioccante... C’è un imitatore? O l’assassino è ancora in circolazione?
GENERE
Thriller
EDITORE
Newton Compton Editori
DATA DI PUBBLICAZIONE
10 ottobre 2019
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TOP AUTORI
L'UOMO DI CARTA
SHARON BOLTON
Ho abbandonato il libro che avevo in lettura perché non era proprio il mio genere e ho iniziato immediatamente l'ultima opera di Sharon Bolton pubblicata in Italia! Sono già entrata in trip, sappiatelo. C'è una lettera dell'autrice a inizio libro ce mi ha abbastanza inquietato, lo ammetto xD e mi ha fatto capire che non mi sono spoilerata un bel niente, quando incappai in quella recensione lamentosa, tiè :P Comunque, mi fermo qui, sennò vi ripeto per la milionesima volta quanto amo la scrittura di questa donna...
SHARON BOLTON
Ho abbandonato il libro che avevo in lettura perché non era proprio il mio genere e ho iniziato immediatamente l'ultima opera di Sharon Bolton pubblicata in Italia! Sono già entrata in trip, sappiatelo. C'è una lettera dell'autrice a inizio libro ce mi ha abbastanza inquietato, lo ammetto xD e mi ha fatto capire che non mi sono spoilerata un bel niente, quando incappai in quella recensione lamentosa, tiè :P Comunque, mi fermo qui, sennò vi ripeto per la milionesima volta quanto amo la scrittura di questa donna...
Doveva avere in bocca un sapore amaro, visto che non beveva da parecchie ore. Ma in quei primi minuti, quando ancora non sapeva dov'era o come ci era arrivata, la cosa peggiore dev'essere stata il disorientamento. Gli unici ricordi che riusciva a ripescare erano immagini casuali e frammenti di dialoghi. Forse ha provato ad aprire gli occhi, per poi chiuderli e aprirli di nuovo, ma non faceva alcuna differenza.
Penso che a questo punto abbia cercato di muoversi, di mettersi a sedere. È in quel momento che si è sentita invadere dal panico, quando si è resa conto che non riusciva a muoversi.
Ma, naturalmente, la situazione era ben peggiore. Patsy era stata sepolta viva.
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