«Pensavi fossi un vampiro».
Victoria evitò di far notare che si trattava di un errore possibile; con i suoi capelli neri scintillanti e quel viso levigato e tagliente aveva un aspetto pericoloso e disonesto. «Ci si aspetterebbe un minimo di riconoscenza, dato che vi ho salvato la vita», replicò seccamente.
La sua risata fu cinica. «Quello sarà un gran giorno... quando avrò bisogno di una ragazza che mi salvi la vita. Da un vampiro». Rise ancor più forte
In quel momento, Victoria notò che teneva qualcosa in mano. Si trattava forse di... un paletto?
«Chi siete?», gli domandò.
«Io sono Maximilian Pesaro, maestro esecutore di vampiri».
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